

MARCO SAYA EDIZIONI



La sete
Scomparire testimoniando la vita è la prima peculiarità di ogni poesia che si rispetti. Perché il vero poeta sa sublimare fino a giungere al sogno di sé. E questo accade anche nella seconda opera di Sergio Bertolino, intitolata La sete, che documenta un percorso già significativo. Il giovane poeta reggino ci fa intendere quanto la sete, e di conoscenza e di morte, sia la distanza tra lo sparire e il tentare di esistere attraverso la sillabazione di un esperire vulcanico. E se le singole poesie di questo notevole canzoniere offrono al lettore un ampio ventaglio di contenuti e paesaggi interiori, le sezioni che scandiscono l’intero lavoro rendono il corpus un preciso spartito dove la sostanza lirica si avvolge indissolubilmente al tracciato biografico del poeta, che ha il dono di attingere alla tradizione per farsi “beffe” del contemporaneo. Ed ecco che la sete diventa dunque strumento di indagine filosofica, come anche di espiazione, e non solo metafora passionale o mera necessità. La sete è mancanza, voluttà, fondamento di un cammino mai pago di luce, spinto al punto di bruciare tutto pur di bere l’indicibile.
Antonio Bux
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Sergio Bertolino (1984) è nato a Reggio Calabria. Laureato in Filologia moderna presso l’Università degli Studi di Torino, è insegnante, comparatista, cantautore, fondatore e direttore della rivista web di poesia Avamposto (www.avampostopoesia.com). Nel 2018 ha pubblicato il primo libro di versi Chiave di volta (Edizioni Nulla Die). Suoi testi sono apparsi in antologie, riviste e blog letterari. La sete è la sua seconda raccolta.