MARCO SAYA EDIZIONI
L'estate del mondo
Gabriele Galloni (Roma, 1995) è uno tra gli autori emergenti più saldi della nuova generazione. Dopo la sua convincente “trilogia” d’esordio (composta dai libri Slittamenti, In che luce cadranno e Creatura Breve), dove con un tono crepuscolare il verso scarno alternava momenti di lucido delirio ad altrettanti di ordine e rigore creativo, offre ora al lettore questo suo nuovo lavoro, L’estate del mondo, che appare subito come l’opera più matura dell’autore romano, proprio per la felice fusione tra elegia e canto piano. E così il poemetto diventa racconto di un amore indefinibile e infinito, e la caducità del tempo e della vita sono il simbolo, assieme all’estate – qui intesa come l’assoluta vanitas del tutto – di un mondo a volte soltanto sognato, appena tangibile eppure inesauribile. E non c’è più solamente quell’apparente distacco e freddezza, o l’ostinata ironia, nella nuova poesia di Galloni; ma anche fatalità, destino, fratellanza. Perché la poesia tende la mano, muove le nuvole, così come l’amore lontano e imperscrutabile di una storia che pare già scritta da secoli, eppure ancora in corso d’opera. Per questo credo che l’opera in Galloni sia la freccia di una speranza: la speranza di sapere che l’estate non è solo un luogo temporale o una stagione, ma anche l’anima e il destino di ogni essere che sogna a mare aperto.
Antonio Bux
Gabriele Galloni è nato a Roma nel 1995. Ha pubblicato tre raccolte di poesie (Slittamenti, con una nota di Antonio Veneziani, Augh Edzioni, Roma, 2017; In che luce cadranno, con una nota di Antonio Bux, RPlibri, San Giorgio del Sannio, 2018; Creatura Breve, Edizioni Ensemble, Roma, 2018) e una silloge di racconti brevi (Sonno giapponese, Edizioni Italic Pequod, Ancona, 2019). Suoi testi sono apparsi sulle maggiori riviste letterarie italiane.