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ISBN 978-88-98243-04-4 € 10,00

 

 

 

 

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Andrea Carraro - Questioni private

 

Congedarsi è l’atto, forse un po’ formale, di chi si allontana senza ipotecare il futuro con il peso di un addio. Eppure le parole di Carraro affondano nel ripetuto fallimento di prendere una volta per tutte le distanze da qualcosa o qualcuno, voltare le spalle, magari con una scusa, e andarsene. Il loro scopo è subito chiaro: porre fine a un’incertezza, essere definitive, provocare un addio, senza falsificarlo con vuote formule di cortesia, rimuovendo ogni puntello biografico, seppellendo memoria su memoria. Tra le macerie urlano ancora le mille morti che un uomo si dà vivendo ed è lì che resta intrappolato il dolore, in attesa di essere giustiziato dal tempo e mutilato dal corpo.

Le due sezioni d’apertura (Ode al padre e Ode agli amici) costituiscono un unico incipit esteso, che assume spesso il tono di un invito a comparire, rivolto a imputati che sono anzitutto custodi e testimoni della coscienza di chi si appresta a liquidarli, giudicando se stesso. La sentenza è già scritta e non prevede assoluzione, ma solo discussione del caso, elencazione di colpe e discolpe, lettura finale delle ragioni e congedo. (Federico Federici)

 

Dopo la pubblicazione di A denti stretti, romanzo che racconta l’iniziazione sessuale di un gruppo di adolescenti, pubblica nel 1994 il romanzo Il branco (Theoria,1994; Gaffi, 2005 con postfazione di Filippo La Porta). Il romanzo è la storia di uno stupro di gruppo ai danni di due autostoppiste tedesche nei pressi di Roma, dal quale è stato tratto l’omonimo film di Marco Risi (con la partecipazione dell’autore alla sceneggiatura); il libro era stato inizialmente pubblicato sulla rivista Nuovi Argomenti. Ha pubblicato poi L’erba cattiva, storia di un parricidio che matura in un degradato paese dell’hinterland romano e il melodramma sociale e interetnicoLa ragione del più forte (premio Acri, premio Il Molinello).

Scrive inoltre la raccolta di racconti romani La lucertola (Premio Cocito-Montà d’Alba) e il romanzo Non c’è più tempo (Premio Mondello, Premio Bari), che narra la discesa nella depressione di un bancario romano che, dopo il tradimento della moglie, perde il lavoro, la casa e diventa un senza tetto. Nel 2007 pubblica Il sorcio, romanzo che affronta il tema del mobbing, mettendo in scena un "duello" fra due impiegati di banca a colpi di minacce, fatture e picchiatori prezzolati. Nel 2009 esce Il gioco della verità, una silloge di racconti che hanno ancora la città di Roma come sfondo. Nel 2010 pubblica la raccolta di reportage narrativi Da Roma a Roma. Viaggio nella periferia della capitale, introdotto da un saggio critico di Raffaele Manica.

Nel 2013 pubblica Come fratelli, romanzo di formazione che narra l’amicizia fra uno scrittore e un "santone televisivo", che procede fra rotture e pacificazioni. Un suo racconto - Il balcone - è stato inserito nel Meridiano Mondadori Racconti Italiani del Novecento curato da Enzo Siciliano. Ha realizzato per la RAI il radiodrammaLa confessione. Nel corso del 2013 esce una sua raccolta di racconti in versi: Questioni private. Collabora con riviste (Nuovi argomenti, Lo Straniero, Reset) e testate giornalistiche fra cui Il Messaggero.

 

 

 

 

 

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